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GIA' FATTO SHOW


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PRESENTAZIONE dell' MTB GIA' FATTO TEAM..
Il “Già Fatto Team” ha sviluppato negli anni tutte queste conoscenze dando al “sentiero” la importanza che merita, documentando e ricercando anno per anno nuovi percorsi sia di poca importanza che dal contenuto storico, cercando di unire tre cose essenziali per noi “bikers”: la conoscenza, la cultura e l’amicizia. portando avanti con grande entusiasmo l’attività fisica che si accompagna con le superbe sensazioni di libertà, immersi nella natura, alla continua scoperta, pedalata dopo pedalata, di luoghi diversi e talvolta dimenticati.
Ambienti che ci aiutano ad apprezzare altri valori non meno importanti: il rispetto per la natura e l’amicizia. Il nostro andare per sentieri si può ritenere come “escursionismo in bicicletta”, disdegnando tutto ciò che si avvicina all’asfalto. La esperienza ormai ventennale di alcuni di noi ci ha permesso di catalogare e rendere disponibili molti sentieri da noi percorsi.

Certo non vogliamo metterci in concorrenza con altri forse più esperti di noi, anzi crediamo che unendo le forze e le indicazioni si possano riscoprire percorsi ed apprezzare zone normalmente non frequentate. Tutta la esperienza fin qui fatta e spiegata ha in se anche qualche piccola nota stonata se così si può dire; questo è dovuto al fatto che a volte non avendo indicazioni precise si sono incontrate difficoltà insormontabili costringendoci a delle varianti che hanno rovinato quello che erano le aspettative, ma non solo, alcune volte rifacendo il sentiero che prima ci aveva entusiasmato, ci siamo accorti che lo stesso era stato asfaltato!!!.

Credetemi, quando si ritorna e si vede che a paco a poco ritorna sterrato per la erosione, un sorriso “appena accennato” ritorna sui nostri visi; spesso però con la maggiore esperienza e ritornando sul posto si è potuto terminare ciò che è stato interrotto. tutto questo per dire che i chilometri indicati nel totale di tutti i “tours” e nelle escursioni sono un a parte di quanto è stato fatto e descritto. Il primo cenno ad inizio di questo percorso ma anche la dovuta riconoscenza per le emozioni che da a noi bikers, va ai “sentieri montani” che in un non lontano passato rappresentavano il sistema di comunicazione essenziale per chi, abitandovi, traeva dalla montagna la principale ragione di vita che portava a raggiungere le città più vicine e ad usufruire delle comodità che esse davano e che danno tutt’ora.

Non solo le città ma anche molti paesi di montagna godono di un benessere più accentuato, dovuto principalmente al rifacimento delle vie di comunicazione trasformando vecchi sentieri in strade asfaltate ed i vecchi carretti trainati da muli o da cavalli mandati in pensione con l’arrivo dei mezzi a motore. Oggi la maggior parte di tutta la rete sentieristica non ha più lo scopo che aveva ma si è puntato, soprattutto in questi ultimi anni, ad un suo recupero e darne in uso ai tanti escursionisti, segnando i percorsi e facendo manutenzione costante, portando l’esperienza su libri e cartine.

Parecchi sentieri che hanno avuto nei tempi passati importanza fondamentale per l’economia del tempo, ad esempio “Le vie del Sale”, davano modo di poter raggiungere le città costiere e poter scambiare appunto un bene prezioso come il sale con merci di qualsiasi tipo. Quindi si sono sviluppati negli anni sentieri dalle estensioni notevoli che corrono lungo i crinali dei monti, alternative alle vie di comunicazione principali del fondo valle meno protette però alle frequenti rapine. Altri tipo di percorsi sono quelli che dal fondo valle portano ai crinali appena citati con una infinità di varianti vera manna per noi bikers.

Molti di questi sentieri sono segnalati con segnavia ed hanno anche una buona manutenzione, ma molti non lo sono e la loro conoscenza è affidata all’esperienza di tutti gli escursionisti. Altri tipi di percorsi si possono catalogare con tutta la rete di carrarecce, rotabili e sentieri, costruite dai militari prima e durante le due guerre dello scorso secolo, che davano accesso a tutti i valichi di montagna dove venivamo posizionate caserme, bunker, casematte, ecc.. Tutto l’arco alpino settentrionale è un vero dedalo di percorsi che le varie comunità montane hanno recuperato facendo una manutenzione adeguata, segnandoli con molta precisione con paline indicatrici, incentivando così il turismo estivo e permettendo a tutti, naturalmente dove la difficoltà lo permette, di poter godere di tutta la bellezza delle nostre Alpi (vedi foto Laghi Roburent).

Oggi si stanno riscoprendo valide alternative al turismo di massa, alternative che portano ad un contatto più diretto con la natura e ad apprezzare ciò che essa ci regala, ma soprattutto amandola e rispettandola possiamo capire quanto odiamo il cemento e l’asfalto. Oggi possiamo notare un prolificare di escursionisti e di biker che percorrono i sentieri montani in lungo e in largo portandoci a considerare che se pensiamo di essere soli in mezzo alle montagne non sempre è vero.

Il “boom” della mountain bike ha raggiunto il suo apice ed il fenomeno non è affatto in discesa, e la crescita qualitativa dei mezzi meccanici corre di pari passo sia con la esperienza tecnica che con la conoscenza dei percorsi. Non dobbiamo dimenticare che molto spesso sta a noi tenere un comportamento rispettoso sia verso il territorio montano sia verso gli altri escursionisti, con le regole di comportamento. Naturalmente se da una parte vediamo l’aumento dell’interesse per l’attività escursionistica in genere non possiamo che far notare a nota negativa l’aumento dell’asfalto che trasforma sterrate in strade ad uso delle auto che senza dubbio abbassano di molto, a nostro parere, l’interesse escursionistico senza contare che deturpano in modo definitivo il paesaggio, con il solo scopo di rendere più accessibile lo stesso per qualche iniziativa commerciale. Spesso vediamo che la natura a poco a poco si riprende quello che le apparteneva trasformando la strada asfaltata di nuovo in sterrata, e non si può far altro che gioire ogni qual volta succeda. Suggeriamo alle autorità preposte di sconsigliare questo tipo di politica che sa usare solo il cemento e l’asfalto uccidendo in brevissimo tempo ciò che la natura ha con il tempo costruito.

Vogliamo altresì ricordare che anche costruendo carrarecce nuove tralasciando vecchi sentieri è un danno, perdendo un bene prezioso che la natura inghiotte prevaricando ciò che i nostri vecchi hanno faticosamente costruito negli anni passati. Non asfaltando rimane notevolmente bassa la percentuale di persone che usufruisce dei sentieri che si riduce ai soli amanti dell’escursionismo, e non ai turisti della domenica che con il loro festosi pic-nic trasformano spesso e volentieri l’incontaminato paesaggio in immondezzaio. Altra nota negativa riguardano i fuori-strada i motociclisti e i cacciatori, non fanno altra che rovinano i sentieri. Non dimentichiamo che la montagna con i suoi “rumori “ e con i suoi profumi non può far altro che migliorare le nostre condizioni di vita rese difficili dal traffico, l’inquinamento, lo stress.
Se da un lato la fatica ed il sudore fanno da naturale filtro, mantenendo entro limiti ridotti la frequentazione di luoghi ad alta quota o comunque distanti dai punti raggiunti dalle automobili, dall'altro con la diffusione della “mountain-blke” i centri turistici sono stati presi d'assalto, e hanno trovato nelle due ruote un efficace mezzo di promozione.

Ciò ha comportato la nascita di problemi legati al corretto impiego della “mtb” in rapporto con l'ambiente e con le altre forme di escursionismo. Già alcune amministrazioni hanno recentemente adottato provvedimenti di limitazione e regolamentazione. Da parte nostra siamo convinti che, al fine di prevenire misure che potrebbero essere anche assai penalizzanti, sia essenziale muoversi con educazione, rispetto e buon senso.  Per questo invitiamo a leggere attentamente le semplici norme inserite nel "Decalogo di comportamento" ... e soprattutto a metterle in atto.

Partiamo ora da una considerazione di base che ci permette di capire l’attività del “Già fatto Team”. Nasce tutto una decina di anni fa circa da un gruppo di amici quasi tutti ex motociclisti che non trovando spazio con le loro motociclette nei sentieri per i continui divieti ed amando sempre e costantemente la montagna hanno dato anima e corpo nella mountain bike, e così domenica dopo domenica hanno ripercorso tutti i sentieri che usavano in moto.

E’ nata l’esigenza dettata dall’amore per la montagna di allungare il percorso e aumentare l’ebrezza dell’avventura, è nata la “Tortona-Portofino”, conosciuta anche come la “Via del mare”, tre giorni lungo i crinali dei monti percorsi molti anni fa da carovanieri che trasportavano sale e chiamate ancora oggi “vie del sale”. L’avventura poi è continuata sempre con nuovi sentieri e sempre con nuovi “tour” non solo nelle nostre montagne ma anche in altre regioni,come la traversata dalle sorgenti del Monviso fino a Ventimiglia e quelle lungo le montagne del Piemonte del Trentino, Toscana, Liguria, Valle d’Aosta, della Slovenia e così via.

Il gruppo si è dimostrato poliedrico così sentiero dopo sentiero e percorso dopo percorso ha raccolto una quantità enorme di foto, informazioni, filmati anche con sistemi molto pittoreschi (vedi foto) che con sapienza e lavoro costante ha trasformato in stupendi documentari che hanno raccontato la storia del gruppo. e che sono a disposizione di tutti gli amanti della montagna.